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DA STORIA DEL COSTUME ITALIANO A ‘LA BELLEZZA DEI VALORI’

Data pubblicazione: 26-11-2022

DA STORIA DEL COSTUME ITALIANO A ‘LA BELLEZZA DEI VALORI’

Il discorso di Patrizia Mirigliani al convegno ""Cultura che sconfigge la Violenza"

Prima di cominciare vorrei salutare e ringraziare il Ministro Sangiuliano per averci voluto accogliere nella sua “casa”, dimostrando grande sensibilità ed attenzione verso un tema al femminile che non può, e non deve riguardare solo le donne.

La cultura, signor Ministro, è soprattutto bellezza, e se è vero che “la bellezza salverà il mondo” binomi come quello di oggi, non possono che essere il preludio ad un Paese più bello e più ricco di identità e di valori.

Miss Italia è il concorso di bellezza che in 83 anni ha raccontato la storia del Paese; è un rito emblematico della femminilità nazionale, un fenomeno sociale, una manifestazione per famiglie ed il sogno di tante giovani donne.

Ventimila candidate ogni anno, 400 selezioni regionali, la fase finale, lo show televisivo animano uno spettacolo straordinario che si protrae tutto l’anno offrendo l’opportunità di scoprire, anzi di inventare un volto, un grande ‘manifesto vivente’ che rappresenta la ragazza più bella d’Italia.

Miss Italia appartiene da sempre alla cultura del Paese ed è soprattutto, un appuntamento che fa parte dell’immaginario collettivo e dell’identità nazionale, poiché, riesce a raccontare in maniera semplice e diretta la storia di ragazze comuni che per qualche giorno salgono alla ribalta, avviandosi poi, forti di questa esperienza, incontro alla loro carriera e alla loro vita. Basta guardare l’elenco di quante hanno partecipato e sono poi diventate famose nei settori più svariati: non solo moda -anzi quasi mai- ma soprattutto cinema, fiction e giornalismo. Attrici famose, apprezzate conduttrici o importanti giornaliste, ma anche Ministri della Repubblica italiana o presidenti di importanti Aziende di Stato. Ne cito solo due per l’occasione…l’Onorevole Mara Carfagna che fu Miss Cinema nel 1997 e l’attuale Direttrice del Tg1 già Presidente della Rai, Monica Maggioni che concorse nel 1986 per Miss Liguria…Tutte ragazze italiane, “ragazze di Miss Italia”.

Cito soltanto le attrici che ancora oggi sono protagoniste sui set italiani ed internazionali: Sofia Loren, Caterina Murino, Francesca Chillemi, Maria Grazia Cucinotta, Miriam Leone, Daniela Ferolla, Claudia Pandolfi, Anna Falchi, Stefania Sandrelli, Anna Valle, Martina Colombari, Giusy Buscemi, Giulia Arena, Simona Ventura, Cristina Chiabotto e tantissime altre.
E qui mi fermo perché non abbiamo tempo ma l’elenco sarebbe davvero molto lungo!

Miss Italia non è solo un premio alla bellezza, ma un evento nel quale è molto forte il senso dei valori e l’appartenenza italiana: fin dalla sua nascita, come concorso fotografico nel ’39, ad oggi, è un “viaggio” tra i vari orizzonti culturali italiani portati in dote dalle concorrenti, il simbolo di una bella Italia che valorizza i Comuni e i Borghi, incarnando appieno il senso del brand “Made in Italy”.

Nel 1946, dopo la fine della guerra, nasce la Repubblica Italiana e nasce anche il concorso, con il nome che ha portato fino ad oggi: Miss Italia.
Nasce “Miss Italia con il voto alle donne” ed è - scrive Enzo Biagi – una conquista della democrazia”.

Dal 1946 ad oggi, lungo tutta la sua storia, le finali del concorso e l’assegnazione del titolo alla più bella del Paese sono state caratterizzate dalla presenza di ospiti illustri: scrittori, giornalisti, artisti, registi, e personalità di grande livello, che ne hanno condiviso spirito e valori, mettendoci la faccia senza riserve né pregiudizi.
Per citare solo alcuni, ecco i nomi: Giorgio De Chirico, Giovanni Guareschi, Totò, Carlo Carrà, Orio Vergani, Arrigo Benedetti, Luchino Visconti, Vittorio De Sica, Michelangelo Antonioni, Monica Vitti, e poi Alberto Lattuada, Marcello Mastroianni, Ugo Tognazzi, Maurizio Costanzo, Gina Lollobrigida, Alain Delon, Lina Wertmuller, Dino Risi e Catherine Deneuve, Alberto Sordi, Sofia Loren, Raimondo Vianello e Sandra Mondaini, Claudia Cardinale, Pippo Baudo, Giancarlo Giannini, Marco Lodola.

Ma quale è stata la “rivoluzione culturale” di Miss Italia?

1990 – Il Concorso abolisce le “misure” delle Miss

1994 - il Concorso apre la partecipazione alle donne sposate ed alle mamme

1996 - Miss Italia premia Denny Mendez, una ragazza dominicana con cittadinanza italiana, votata a furor di popolo.

1997 - Prende parte al concorso una ragazza ipovedente, Annalisa Minetti. Da allora sfilano in passerella altre ragazze affette da disabilità, come nel 2018, Chiara Bordi, la miss con la protesi a una gamba che per il suo esempio, il Capo dello Stato Sergio Mattarella nomina “Alfiere della Repubblica”.

2011- Il Concorso apre le porte alla taglia 44 ed oltre: è arrivato il tempo di un cambiamento etico ed estetico che libera le ragazze dal dogma della magrezza a tutti i costi.

2012- Il Concorso affronta con Inail ed Amnil, il tema delle morti e degli incidenti sul lavoro al femminile, attraverso un calendario realizzato da Tiziana Luxardo.

2019 – Tra le campagne di sensibilizzazione realizzate dal Concorso contro la violenza sulle donne, nasce #Guardabenechiami rilanciata in questi giorni in occasione del 25 novembre.

2021- no dress code, Il Concorso fa cadere un’ulteriore barriera e consente alle ragazze di partecipare con proprio abbigliamento, escludendo ogni genere di omologazione e permettendo alla loro femminilità di potersi rappresentare nel modo più libero possibile.

2022- no make up-, Miss Italia fa ancora un passo avanti nel segno della libertà della donna e consente alle concorrenti di presentarsi liberamente davanti alla giuria, anche senza trucco.

Ecco. Questo per dire che il Concorso ha sempre saputo interpretare e a volte anticipare i cambiamenti, trasformandosi e rinnovandosi.

La percezione della bellezza nel nostro Paese oggi purtroppo è cambiata, la bellezza è sotto attacco.

“Agli occhi di molti può sembrare paradossale parlare di bellezza, quando incombono urgenze apparentemente ben più radicali e la tutela dei diritti primari sembra essere un’esigenza insostituibile”. In queste parole del Card. Ravasi che rivolge a Miss Italia, molti di quelli che oggi denigrano, offendono, umiliano la bellezza, troveranno tutte le risposte. Perché non ci può essere un mondo migliore senza bellezza.

Purtroppo alcuni episodi di violenza hanno riguardato anche Miss Italia: Gessica Notaro, Rosaria Aprea e Pina Siracusa.

Pina Siracusa, 20 anni, siciliana di Mazzarino. Nel 1988, in un casolare, la ragazza viene violentata da 15 giovani ubriachi, quattro maggiorenni (condannati a cinque anni di carcere) e undici minorenni. Tutti denunciati da Pina che paradossalmente fu isolata da tutti e criticata dalla sua stessa famiglia. “E’ colpa sua, troppo bella” si arrivò a dire. Non doveva denunciarli, doveva seguire il corso delle cose, ormai era successo. Odiata dalle madri degli stupratori.
Una vita portata avanti con coraggio. “MISS CORAGGIO”: è proprio questo il titolo attribuito per la prima volta alla ragazza portandola alle finali del 1991. Un abbraccio di cui il concorso va ancor oggi fiero.

Se sei bella devi soccombere. Bella per me, o per nessun altro. Cresce la violenza e la diseducazione al rispetto.
Oggi la nostra miss Italia Zeudi Di Palma è l’esempio del riscatto. Rappresenta appieno la bellezza dei valori che il Concorso racconta da anni: resilienza, determinazione, coraggio, cultura, solidarietà.

Io continuo a combattere la mia battaglia contro l’ipocrisia ed i preconcetti di chi è incapace di formulare un pensiero che sia libero da patetici luoghi comuni, gravi quanto le violenze fisiche e psicologiche che sono sempre più frequenti verso le donne.

Non c’è cosa più brutta di vivere con etica ed essere etichettati solo per una questione di superficialità ed ignoranza.
Oggi sono qui e per me è un riconoscimento importante del valore di Miss Italia.
Sono qui anche per le mie ragazze, per rivendicare la loro libertà di fare le scelte che più le aggradano senza essere giudicate con ignoranza ed ipocrisia per questioni puramente ideologiche. E mi auguro che questo nuovo governo e lei Signor Ministro, possiate restituire a Miss Italia ed alle mie ragazze la dignità che meritano.
Oggi sarebbe il più grande atto rivoluzionario compiere questo gesto di grande normalità a favore della bellezza in senso universale.

La gestione di Miss Italia è stata etichettata come lavoro da uomini ed io considerata come una traghettatrice da una generazione maschile all’altra. Rivolgo un pensiero di stima al Presidente Meloni simbolo delle donne che raggiungono i loro obiettivi per le loro grandi capacità con grandi sacrifici.
La bellezza deve essere libera da preconcetti perché racchiude i valori che la contraddistinguono.

“La bellezza non può essere interrogata, regna per diritto divino”. (Oscar Wilde)

Felice di avere portato avanti quella rivoluzione culturale, iniziata con mio padre e che, sono certa, proseguirà nel futuro. Nessuno fermerà Miss Italia.

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