Data pubblicazione: 14-09-2023
In un convegno dedicato alla lotta alle dipendenza svoltosi ad Amelia, nel centro della Comunità Incontro, fondata da Don Pierino Gelmini e da anni attiva nell'assistenza ai tossicodipendenti, Patrizia Mirigliani ha portato la testimonianza della sua esperienza familiare.
“Porto qui la voce che spesso manca quando si parla di percorsi terapeutici e di recupero, quella dei genitori e delle famiglie italiane che vivono questo dramma sulla loro pelle e che spesso sono lasciate sole” ha detto in una sala in cui erano presenti molti giovani ospiti del Centro, che al termine l’hanno applaudita.
“Il paradosso in Italia - ha detto - è che gli spacciatori sono punibili per legge (e non in tutti i casi), mentre i consumatori sono liberi di drogarsi”. “E noi genitori? Non siamo mai solo spettatori – ha proseguito -, anzi spesso siamo vittime, perché mettiamo davanti a tutto sempre e comunque il bene più prezioso: i figli”. “Ci rivolgiamo al Sert affinché i nostri figli raggiungano una consapevolezza e siano pronti a un percorso”, ha spiegato, ma spesso interrompono questo percorso e abbandonano la Comunità “perché non possono essere trattenuti”, e noi genitori “li riprendiamo in casa o li lasciamo per strada e assistiamo inermi al declino dei nostri figli con la consapevolezza che solo un miracolo li possa salvare, in assenza di una rete sociale in grado di aiutarli e aiutarci”.
“Ho denunciato mio figlio per le continue e pressanti richieste di denaro, perché non era più vita. Sapevo che quel denaro serviva a ucciderlo e non sapevo come fare a farglielo capire. Un giorno ho varcato la soglia del Commissariato e ho preso la decisione più difficile della mia vita”.
“Obbligare al ricovero un ragazzo che fa uso di sostanze – ha aggiunto Patrizia Mirigliani - vuol dire ledere la sua libertà? E chi si preoccupa della nostra? Sappiamo che tante tragedie familiari derivano dalla tossicodipendenza, drammi come la violenza sulle donne, gli incidenti stradali, le rapine. Cosa può fare lo Stato per restituire ai nostri figli la dignità che la droga ti toglie e ai genitori la serenità di una vita normale? Ecco, questa risposta io credo sia la vera sfida da vincere oggi per le istituzioni, per il Governo, per la società civile. E allora sì - ha concluso - che i nostri ragazzi saranno forti e finalmente liberi”.
Nella foto: Patrizia Mirigliani depone un mazzo di fiori sulla tomba di don Gelmini