Data pubblicazione: 18-07-2019
Bella, stuzzicante, gonna alle ginocchia, gambe lunghissime: una ragazza così fatta, anzi disegnata, è apparsa per 76 volte, tra il 22 aprile 1937 e il 29 settembre dell'anno dopo, sulla copertina della rivista "Le grandi firme", autore Gino Boccasile, geniale pittore, illustratore, cartellonista.
Il periodico, diretto da Pitigrilli, pseudonimo di Dino Segre, scrittore e aforista tra le due guerre, prese il volo quando Cesare Zavattini, come responsabile creativo, lanciò tra i lettori un concorso per la ricerca , trasformatosi in una vera e propria caccia a una modella che potesse essere nominata "Signorina Grandi firme". La prima è stata la milanese Barbara Nardi, la cui figura corrispondeva alle copertine di Boccasile.
Il successo fu strepitoso al punto che il regime fascista non approvò tanto entusiasmo per il disegno di una ragazza tutta curve e arrivò a chiudere la rivista, anche se altre cause contribuirono forse a far prendere tale decisione.
E' un gioco che si ripete in occasione degli 80 anni del concorso: le ragazze dalle forme morbide che da tempo partecipano a Miss Italia hanno ora un motivo in più per iscriversi: cinque di loro saranno promosse direttamente alle prefinali nazionali con il titolo di "Signorina Grandi Firme 2019". E potranno aspirare al titolo di Miss Italia che Paola Torrente, taglia 46, non conquistò per un soffio nel 2016, classificandosi al secondo posto dietro Rachele Risaliti.
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Immagine della copertina è parte dell’archivio storico di www.villaniufficiostampa.it