Data pubblicazione: 20-06-2016
E’ tempo di dedicare tutta l’attenzione alle miss del 2016 e in particolare alle seimila che si sono finora iscritte e che hanno iniziato le selezioni, ma ci prendiamo ancora un po’ di spazio per celebrare i 70 anni vissuti da Miss Italia con questo nome. Sono un’infinità gli episodi, i nomi, i volti, le emozioni che possono essere ricordati.
Proviamo con alcuni, che forse non tutti hanno in mente. Per esempio, quella volta che …
… che Miriam Leone perse una scarpa durante un provino. Beh sì, la commissione riunita a Salsomaggiore per eleggere Miss Cinema 2008, con Enrico Lucherini e Anna Strasberg, moglie del celebre Lee a cui è legata la famosa scuola americana che porta il suo nome, rimase colpita. Miriam si esibì nella scena interpretata da Anna Magnani in “Roma Città aperta”: una lunga corsa, un grido e la caduta a terra quando la protagonista viene raggiunta da una scarica dei mitra tedeschi. La miss fu talmente precisa all’originale che, cadendo, si fece sfilare una scarpa, proprio come Anna Magnani. Lucherini, schizzò in pedi: “l’avete vista? Ma è perfetta”. Miss Cinema è lei. Poi divenne anche Miss Italia e passò il titolo (e il viaggio negli Stati uniti) alla veneta Valentina Mio.
“Mettete annanz’, mettiti avanti, fatti vedere. Se fai così, che cosa siamo venute a fare?”: la sedicenne Sofia è timida e quasi si nasconde, stando a braccetto alla mamma., sempre un po’ dietro. E’ il 1950, prima volta di Miss Italia a Salsomaggiore. “Eravamo povere, non avevo nemmeno un vestitino da mettermi e il titolo di Miss Eleganza, creato per me, non lo meritavo. Ma ho capito che dovevo fare qualcosa per mia madre e che non potevo tornare a Pozzuoli a mani vuote. Lì è cominciata la mia carriera di attrice”: così ricorderà nel 2001, ben 51 anni dopo, a Salso per fare la giurata, diventata nel frattempo “la Loren”. Ma perché non vinse il titolo? “Perché, per i canoni di quel tempo, la mia era una bellezza più normale, avevo lineamenti classici, mentre lei aveva quella bocca e quel naso particolare che la discostavano dall’immagine femminile dell’epoca”: è la spiegazione di Anna Maria Bugliari, la vincitrice. Sì, ma definire Sofia – come fece il giornalista Orio Vergani – “troppo alta, del genere pertica… troppo bocca…” non fu una cosa bella.
Quella volta che … il giornalaio disse a Lucia Borloni, cioè la Bosè: “Sei venuta bene in quella foto!”. Lei trasecola perché, oltre alla sorpresa, sa che a casa non la prendono bene. Commessa al banco dei marrons glacès in una pasticceria di Piazza Duomo a Milano, 16 anni, 1,70 di fascino, comincia così il suo cammino per diventare Miss Italia (supera nell’ordine Gianna Maria Canale, Gina Lollobrigida e Eleonora Rossi Drago), mentre Silvana Mangano, Miss Roma, rinuncia a gareggiare per il titolo più ambito. Sono i nomi di un anno d’oro del concorso, il 1947, che vede in passerella ragazzine diventate tutte grandi attrici. La Bosé intraprende anche una carriera splendida. Dopo l’esordio in un cortometraggio di Dino Risi, nel ’50 è tra i protagonisti di “Non c’è pace tra gli ulivi” di Giuseppe De Santis, maestro del neorealismo.
“Ma a che titolo i fidanzati vanno a Miss Italia ? Sono ridicoli. Che certezze hanno di durare? All’epoca mia venivano solo le mamme”. I tempi a cui si riferisce Marisa Jossa sono quelli del 1959, anno dell’esordio da patron di Enzo Mirigliani in cui lei divenne Miss Val Gardena, Miss Trentino Alto Adige e… Miss Italia. Ventisette anni dopo vince la figlia, Roberta Capua, unico caso. La bruna Marisa, 21 anni, magra e alta, tipo Audrey Hepburn, capelli corti e sbarazzini, vince il titolo a sorpresa per quegli anni in cui spopolavano le dive bene in carne, le maggiorate, anche se i gusti stavano cambiando. Non volle fare Cinema (il regista Valerio Zurlini la propose per il film “Guendalina”, poi assegnato a Jacqueline Sassard). Sarebbe andata volentieri a Miss Universo, ma mandarono – chissà perché - la seconda classificata a Miss Italia l’anno prima. Ci andò invece la figlia Roberta che a Singapore, dove andarono anche mamma Marisa e papà Alberto, ottenne il secondo posto dietro la cilena Cecilia Balocco, che poi sposò il presidente dell’Argentina Menem, 40 anni più di lei.